… E’ stato piacevole arrivare in macchina, percorrendo la strada costiera e godendo della vista del golfo e della riviera, Monfalcone, Duino, poi in basso il profilo inconfondibile del meraviglioso Castello di Miramare. Trieste, città di frontiera, cosmopolita per eccellenza, crocevia da sempre di varie civiltà, italiche, asburgiche e slave, dal fascino elegante, austero e un po’ decadente, stretta fra il Mare e le alture, con un patrimonio culturale senza paragoni, regala architetture neoclassiche e liberty e scorci paesaggistici emozionanti.
Incantano il fascino delle viuzze e il contrasto con lo sfarzo dei palazzi in stile austroungarico, lo storico Tram di Opicina che conduce sull’altopiano sferragliando da un secolo e la Bora, amica inseparabile di Trieste che accumuna tutti, ricchi e poveri. E, naturalmente, il mare dove, tutta protesa si tuffa la sua grande piazza per percepirne il profumo aspro di salsedine. Trieste, dall’alto senso civico così come i servizi di livello non riscontrabile altrove, dove passeggiando, ti accorgi di essere cittadino del mondo, perché lo spirito mitteleuropeo è l’essenza stessa della città.

Geograficamente parlando, l’Istria è quella grande penisola che si affaccia sul mare Adriatico e in cui si parlano tre lingue: croato, sloveno e italiano. E le tre lingue parlate stanno lì a dimostrare, da sole, come l’Istria sia una regione di confine ed abbia, alle spalle, una storia (tante storie) di confine. La penisola istriana, infatti, non appartiene a una sola nazione. Il suo territorio è attraversato da più confini. La maggior porzione dell’Istria fa parte della Croazia. Un pezzo più piccolo appartiene alla Slovenia. E una “briciola“ ancor più piccola rientra nel territorio italiano