Ho cominciato a scrivere questo libro 5 anni, 4 mesi e 6 giorni fa. Ma non mi ha ossessionato del tutto. Quando ho iniziato a buttare giù dalle scale le prime parole non sapevo cosa cercavo, volevo solo farlo. Poi sono sceso di sotto e nell'atrio c'era pieno di racconti, sketch da palcoscenico, battute poco divertenti e riflessioni sulla vita. C'era un vero casino, là sotto. Eppure, io sapevo solo di chiamarmi Luca e di voler scrivere di più. Lo feci e lasciai tutto nel cassetto per dei mesi. Metaforicamente, intendo, ormai si fa tutto al computer, ma questo non toglie la poesia. Questo libro, alla fine, ha preso la forma di una confessione, suddivisa in vari pezzi di storie, con delle parti interattive. È il primo libro che si presenta al pubblico con dei QR code, simboli e disegni fra le pagine. Ognuno di loro vuole esprimere delle sensazioni, insieme alle parole. Il gioco è capire il punto di vista dell'autore, entrare nell'intimo dei personaggi e vivere tutto come un'esperienza. Credo che sia importante e quello che spero è di lasciare in giro delle sensazioni.